Nick Cave

I Soundsuits di Nick Cave sono sculture indossabili colorate e stravaganti, utilizzate dall’artista anche come costumi per le sue performance. Realizzati in materiali sempre diversi i Soundsuits sono lo strumento per un’esperienza multisensoriale, che amplifica i movimenti e crea inaspettati effetti sonori.



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La forza e la capacità trasformativa dell’arte sono al centro del lavoro di Nick Cave, le cui opere sono sculture indossabili realizzate in un’ampia varietà di materiali tra cui paillettes, bottoni, pelliccia sintetica, giocattoli, capelli e altro ancora. In una dimensione tra scultura, arte performativa e danza contemporanea, queste produzioni sono create sulla base del corpo dell’artista, che le utilizza per le sue performance, e sono definite Soundsuits (abiti sonori) in quanto danno vita a sonorità diverse a seconda degli elementi di cui sono composte.
Come per altri artisti presenti nella mostra, la ricerca di Cave è basata sull’utilizzo di una grande varietà di materiali tratti dalla vita quotidiana, trasformati, grazie al potere immaginifico del gesto artistico, in ciò che l’artista stesso definisce “uno spettacolo bizzarro e psichedelico”, dotato di una grande carica di energia primordiale. Diversamente da quanto accade nel momento in cui vengono indossati, i Soundsuits appaiono immobili quando sono esposti in una galleria, organizzati in gruppi che ne esaltano la potenza figurativa. Nella loro staticità scultorea, essi appaiono sorprendenti e meravigliosi, assumendo talvolta un aspetto inquietante e quasi minaccioso.
Diversi sono i riferimenti culturali: la funzione della maschera nella cultura africana o caraibica, i costumi e il linguaggio del teatro d’avanguardia espressionista, aspetti della cosiddetta scultura sociale, da Joseph Beuys a Niki de Saint Phalle, in cui il lavoro dell’artista aspirava ad ampliare la definizione tradizionale di arte verso un’idea di prassi, più che di opera. La loro componente carnevalesca evoca anche celebrazioni americane tradizionali come la Mardi Gras Parade di New Orleans, evento caratterizzato dall’utilizzo di costumi particolarmente elaborati, spesso realizzati da comunità locali a manifestazione di un forte senso di identità di gruppo.
I Soundsuits costituiscono uno strumento di protezione, rendendo invisibile il sesso, l’età, la razza o la classe sociale di chi li indossa. L’artista si trasforma in una figura archetipica in grado di andare oltre la propria individualità e proiettare se stesso in una dimensione altra, inducendo chi osserva le sue opere a riflettere sul valore dell’immaginazione e sul recupero di un nuovo senso di libertà.

Nick Cave (1959, Missouri, USA; vive e lavora a Chicago, IL) è professore e direttore del dipartimento di Fashion Design presso la School of the Art Institute di Chicago dove insegna all’interno del Fiber Arts Program. Ha tenuto numerosi workshop come Extending the Body: Experiments in Clothing e ha ideato, realizzato e commercializzato una sua linea di abbigliamento per uomo e per donna, guidando un’azienda di successo a Chicago. Ha ricevuto numerosi premi tra cui United States Artist Fellow Award (2006), Joyce Award (2006), Artadia Award (2005), Creative Capital Grant (2005, 2004, 2001), Louis Comfort Tiffany Foundation Award (2001) e National Endowment for the Arts (1991). Ha studiato presso il Kansas City Art Institute e nel 1989 ha ottenuto il proprio MFA presso la Cranbrook Academy of Art di Bloomfiels Hills, nel Michigan. Tra le sue recenti mostre collettive: (2010) “Disidentification”, Göteborgs Konsthall, Svezia; “Dead or Alive”, Museum of Arts and Design, New York; “Pattern, Costume, and Ornament in African and African-America Art”, Birmingham Museum of Art, Birmingham, AL; “Hand + Made: The Performative Impulse in Art and Craft”, Contemporary Arts Museum, Houston, TX; “Resurrectine”, Ronald Feldman Gallery, New York; “Call and Response: Africa to America”, Halsey Institute of Contemporary Art, Charleston, SC; “The Figure: Contemporary Works from the Collection”, Rhode Island School of Design Museum, Providence, RI; “Now What?”, Norton Museum, Miami, FL; “The Global Africa Project”, Museum of Art and Design, New York; (2011) “Go Figure”, Smart Museum, University of Chicago, IL; “Are You A Hybrid”, Museum of Arts and Design, New York; “Pandora’s Box: Joseph Cornell Unlocks the MCA Collection”, Museum of Contemporary Art, Chicago. Tra le sue recenti personali: (2010) Nerman Museum of Contemporary Art, Overland Park, Kansas; Studio La Città, Verona; (2011) Jack Shainman Gallery e Mary Boone Gallery, New York.

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