Con opere pittoriche di diversi formati che interagiscono con lo spazio, Richard Deon crea scene di persone e luoghi che emergono come surreali paradossi e che giocano con immagini e situazioni in apparenza familiari, impiegando forme e figure grafiche tipiche dei manuali di educazione civica degli anni Cinquanta.
L’immaginario di Richard Deon deriva da vecchi libri di testo americani che riflettevano la cosiddetta “consensus history” (storia di consenso), espressione del periodo di egemonia globale degli Stati Uniti negli anni Cinquanta. Un riferimento esplicito è Visualized Civics (Educazione civica per immagini), libro usato per insegnare alle nuove generazioni, tramite testi e illustrazioni, norme di comportamento e principi della società.
Le scene di questi libri perdono il loro significato didattico originario. Ciò che rimane sono figure e strutture assemblate in nuovi scenari, collage visivi e concettuali che potremmo identificare come una sorta di “surrealismo sociale”, un linguaggio costituito da elementi ricorrenti che si ripetono all’interno delle singole opere, segni sempre identici che cambiano significato nel rapporto con nuovi contesti.
Tra le figure ricorrenti che si distinguono all’interno delle sue opere c’è il personaggio che Deon chiama “il Soggetto”, mostrato sempre di profilo, in piedi o sdraiato, come in Weehawken 2, il cui titolo fa riferimento a una cittadina costiera del New Jersey celebre per la sua vista sull’isola di Manhattan, o in Death in the Long Grass (Morte nell’erba alta), in cui l’artista mostra un misterioso rituale e il cui titolo cita un celebre libro di avventure. Altro elemento ripetuto è il cosiddetto “Oggetto”, una forma piana dalla silhouette irregolare che rimanda all’ombra di un microscopio e che Deon utilizza sia come oggetto a sé stante (come per Yonkers) sia come elemento interno ad altre opere. La sua ultima creazione, Quick Response Squadron (Squadriglia di pronto intervento), è costruita invece a partire dall’immagine fortemente evocativa di aeroplani che rimandano a quelli della Seconda Guerra Mondiale in cui Deon attua un’ulteriore rielaborazione del “Soggetto”.
Il conformismo promosso negli anni Cinquanta, caratterizzato dall’uso ripetuto di edificanti immagini di stampo educativo, si tramuta in uno stile che è espressione della condizione paradossale della società odierna, nella quale il relativismo e l’individualismo sono divenuti i nuovi e assai meno rassicuranti principi delle nostre vite.
Richard Deon (1956, Postdam, NY, USA; vive e lavora a Dover Plains, New York) crea dipinti composti da sagome in bianco e nero che rappresentano celebri personaggi storici o simboli universali, come Abraham Lincoln o un soldato romano, figure che Deon compone tra loro creando scene surreali. La sua precisione è dovuta a un occhio editoriale sviluppato per merito della sua formazione da grafico, studiando presso la School of Visual Arts di New York. Tra le sue mostre ricordiamo: (2008) “Seven: Out of this World”, Rockland Center for the Arts, West Nyack, NY; “SiteLines Hudson Valley Invitational”, Van Brunt Gallery, Beacon, NY; (2009) “Paradox and Conformity: Paintings by Richard Deon”, The Azarian McCullough Art Gallery, St. Thomas Aquinas College, Sparkill, NY; “Stare Decisis: Paintings And Prints by Richard Deon”, Earlville, New York; “Paradox and Conformity for 20 Years: Paintings and Prints by Richard Deon”, Daum Museum of Contemporary Art, Sedalia, MO; (2010) “Richard Deon: Paradox and Conformity”, Hudson River Museum, Yonkers, NY; “Paradox and Conformity: Paintings and Prints by Richard Deon”, Olin Art Gallery, Washington & Jefferson College, WA; (2011) “Richard Deon: Paradox and Conformity”, Foreman Gallery, Hatwick College, Oneonta, NY; “Richard Deon: Paradox and Conformity”, Arts Center of the Capital Region, Troy, MI.
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